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Miya - personal interview

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ayumichan34
view post Posted on 14/9/2009, 15:09




Intervista tratta dal primo numero di "d.o.t.s. Discovery Of The Shines" del 2002... stavolta abbiamo come ospita il caro Leader!


Miya è il tipo di persona che viene completamente agganciato una volta che viene abituato a qualcosa. Il suo aneddoto riguardo all'andare da solo da Ibaraki fino a Ueno durante il secondo anno di elementari solo per guardare i treni dice molto del suo zelo. E' lecito chiedersi se era in grado di affrontare e superare degli eventi così shockanti per un bambino, quali la morte di suo padre e il secondo matrimonio di sua madre, perchè c'era sempre qualcosa come i treni o la musica ad alimentare il suo entusiasmo.


Qual è il tuo ricordo più lontano?

L’asilo. Quando sono andato all’asilo per la prima volta ho pianto un sacco davanti al cancello d’ingresso “Non voglio andare!”

Alla cerimonia di ingresso?

Sì. Credo che fossi triste di lasciare i miei genitori. Questo è il mio ricordo più lontano. Poi, ci siamo trasferiti dopo che ho finito l’asilo e ricordo che stavo tutto solo in palestra quando tutti erano fuori in viaggio d’istruzione o altro.

Ti sei trasferito molto lontano?

No, ci siamo trasferiti nella città vicino. Siamo rimasti lì mentre ero nel primo e secondo anno delle elementari, poi a causa di alcune circostanze siamo tornati dove vivevamo prima per il mio terzo e quarto anno. E poi a causa di alcune altre circostanze siamo tornati di nuovo dove ci eravamo trasferiti la prima volta intorno al mio quinto e sesto anno di elementari. In breve, il primo e secondo anno erano a Ishioka, il terzo e quarto anno erano in campagna, e il quinto e sesto anno erano a Ishioka. E siamo rimasti ad Ishioka da quel momento in poi.

Qual era il tuo sogno in quel momento?

Volevo essere un macchinista dei treni. Amavo davvero i treni, perciò quando ero al secondo anno sono andato in stazione e ho chiesto che mi lasciassero guidare un treno. Hanno detto “Se porti con te il tuo papà, va bene”, quindi ho fatto così e me l’hanno fatto fare veramente.

Un vero treno?

Sì. Sai, quei treni che tirano i treni merci? Me l’hanno lasciato guidare per dieci metri o giù di lì.

Che addetto ferroviario simpatico!

Ero davvero un maniaco dei treni. Quando ero alle elementari andavo spesso a Ueno. (1)

Da solo?

Sì. Si possono vedere un sacco di treni diversi a Ueno. Volevo guardarli, così andavo là da solo.

Lo tenevi nascosto ai tuoi genitori?

No, glielo dicevo.

Erano molto indulgenti, non è vero?

Era solo per vedere i treni, quindi non sono mai neanche uscito dalla stazione e loro non hanno mai detto niente. Questo è andato avanti fino a circa il mio secondo anno di elementari. Nella seconda metà dell’anno mio padre è morto. Ed io ho completamente perso interesse nei treni.

Ah, allora è qui che hai cominciato a trasferirti spesso?

Giusto. Siamo tornati in campagna nel mio terzo anno perché mio padre era morto, ma poi mia madre si è risposata ed ecco perché siamo tornati a Ishioka. Tutti hanno avuto una reazione abbastanza divertente quando siamo tornati in campagna. Tipo “Huh? Qualcuno che conosco ha cambiato scuola?!” (ride). E poi quando siamo tornati a Ishioka, dicevano, “Non hai mica cambiato scuola?”

Adesso ne parli e ridi, ma per un bambino di seconda elementare, la perdita del proprio padre è proprio uno shock…

Ho fatto una canzone al riguardo e la ricordo molto bene. Mia madre ha detto “Ricordi molto, giusto? Non pensavo che ti ricordassi così tanto”. Ma io ricordo chi ha pianto in quel momento, com’era la sensazione, che era nuvoloso fuori…

La tua personalità è cambiata?

Credo di essermi reso conto che è cambiata quando ho iniziato le scuole medie. Le persone che mi conoscevano già da prima hanno dicevano che ero diventato più freddo.

Ti eri irrigidito?

Come posso dire? Beh, immagino di essermi allontanato dal percorso normale. (ride) Mia madre era davvero severa, era un’insegnante, perciò alle medie facevo cose come girare con una moto che avevo rubato e persone che neanche conosco le dicevano “Tuo figlio era in giro con una moto rubata”.

È davvero dura per un bambino avere dei genitori che fanno gli insegnanti.

Pensavo che fosse spaventoso.

Quindi è questo il motivo per cui non sei andato troppo male fino a più tardi?

Beh, nel mio terzo anno di medie ho avviato una band e sono stato sempre in delle band da allora. E questo è stato prima delle superiori, ma ho fatto chiaramente in modo di essere mandato in un collegio in mezzo alle montagne a Mie. (2)

Quelle specie di scuole dove i bambini problematici di tutto il paese vengono mandati?

Sì. Mia madre era davvero severa, quindi come condizione ho detto “Ho capito. Ci vado, quindi dammi un po’ più di libertà”. Allora lei mi ha dato un po’ più di libertà e quando sono andato all’esame di ingresso, non l’ho superato di proposito. Sono davvero felice di non esserci andato. Non ci sarebbero stati i MUCC se lo avessi fatto. Sono sfuggito per un soffio.

Ma non è stato come se fossi stato salvato dalla musica?

Mi divertivo veramente ad esibirmi dal vivo.

E quella sensazione non è cambiata?

Non è proprio cambiata, per quanto riguarda gli eventi. Quando inizi a fare dei concerti one-man devi seriamente iniziare a pensare a cosa hai intenzione di fare, sai? Sono ancora entusiasta come al solito riguardo agli eventi. In realtà, mi piacciono di più gli eventi che gli spettacoli one-man. (3)

Prima hai ricordato che hai fatto una canzone riguardante la morte di tuo padre…


Questo è il motivo per cui non ho mai scritto una canzone felice.

Vuoi farlo?

No. Ci sono davvero un sacco di persone che scrivono canzoni felici, sai? Le lascio a loro. Anch’io, quando ho avviato le band, tutti i miei testi erano riguardo all’amore. Ma anche allora, non erano canzoni d’amore felici.

Era perché le tue storie d’amore finivano sempre in modo infelice?

Come posso dire? Non ho mai detto a nessuno che mi piaceva. È sempre l’altra persona che si avvicina a me, ma anche così, ho solo rotto due volte, e ho finito per essere scaricato molto più spesso. Non sono quello che fa la prima mossa, ma non sono nemmeno quello che rompe la relazione. Lo schema è sempre quello, usciamo insieme, è bello per un po’, ma poi lei diventa fredda e finisce.

Questo suona davvero deprimente, venir scaricato dalla persona che si è avvicinata a te per prima.

No, sono tutto felice dopo una settimana o giù di lì.

Che velocità! (ride)

Cambio in fretta. Una volta, me la sono trascinata per un po’, ma poi ho cambiato il mio modo di pensare.

Ma allora, non è la stessa cosa con tuo padre, fai ancora delle canzoni riguardo a ciò…

Ah. Immagino sia tipo, puoi farne a meno per un po’ e quando aumenta, la fai uscire.

Quindi anche se aumenta, cerchi di andare avanti da lì in poi.

Quando si è depressi, credo sia meglio usare questo tempo per chiedersi “Perché non ha funzionato?” oppure “Sarebbe stato meglio se l’avessi fatto così, invece?”. Se si è depressi, credo che si debba capirne il motivo e dire a stessi “La prossima volta farò così invece!”

Sei una persona molto positiva.

Certo. Divento un po’ depresso se uno spettacolo non funziona, ma poi dico “Oggi è successo questo o quello, bene allora, la prossima volta faremo così invece, in modo che non accada ancora”. Questo è il modo in cui la penso.

Ma quando dici che fai uscire le cose che sono aumentate, non significa che vuoi essere aiutato da quelli che ascoltano le tue canzoni?

Le persone che ascoltano la nostra musica hanno tutte le loro vite, quindi immagino che possano essere d’accordo con alcune delle cose che scrivo, ma poi io non dò mai molte spiegazioni, sai? Non è che scrivo con qualcuno in mente. È stato così fin dall’inizio. Prima di tutto, i nostri testi e le canzoni devono piacere a noi stessi. Se non possiamo appassionarcene noi stessi allora non va bene. In realtà, sono semplicemente felice se qualcuno ascolta il nostro prodotto finale e gli piace.

E cosa accadrebbe se qualcuno ascolta le canzoni dei MUCC e dice “So come ti senti!”?

Non voglio sentirlo. Direi “Lo capisci veramente?”. Voglio dire, va bene se diventa un extra di qualche tipo. Per esempio, se qualcuno viene ai nostri spettacoli, si scatena e fa uscire tutto lo stress, va tutto bene, qualunque sia la ragione [per cui gli piacciamo]. E se ci sono persone che possono essere d’accordo, beh allora, anche questo mi rende felice.

Quindi è “felice” il tema dei MUCC?

Credo che sia più lungo le linee di quanto possiamo appassionarcene noi stessi.

Mi chiedo se anche il makeup sia un’ulteriore modo di appassionarsene.

Se vuoi fare qualcosa di cool, si deve avere una certa presenza. Non mi importa se non saremo mai popolarissimi, ma se vogliamo continuare a fare cose cool, abbiamo ancora bisogno di generare un certo grado di interesse, giusto?

Se non generato un certo grado di vendite, allora non potete fare altra musica.

Esattamente. E per questo, devi davvero avere presenza o altro in quel tipo di scena. Ecco perché mi piacerebbe provare tutti i tipi di cose diverse in seguito.

Quando dici cose diverse, intendi anche musicalmente?

Sì. Ma non voglio solo cambiare e smettere di fare quello che facevamo. Mi piacerebbe che fossimo in grado di continuare a fare le cose che facevamo, ma anche essere capaci di fare cose nuove allo stesso tempo. Come, essere capaci di fare sia le cose vecchie che quelle nuove.

Cos’è quel qualcosa che potrebbe essere un nuovo sound per voi in questo momento?

In realtà non abbiamo ancora utilizzato nessuna grande progressione di accordi finora, ma nel prossimo album ci saranno canzoni che sembrano allegre se si ascoltano senza prestare attenzione al contenuto dei testi.

Non vedo l’ora di sentirlo!

Voglio davvero mettere un sacco di cose diverse nel prossimo album. Qualcosa che farebbe dire alla gente “Anche questo?”. Va bene anche se sono soddisfatto solo io, ma mi piacerebbe che lo ascoltassero tutti i tipi di persone e che lo ascoltassero anche le persone a cui piacciono tutti i generi di musica.


Note:
1- Ueno è un distretto di Tokyo, così come il nome di un’importante stazione ferroviaria situata lì.
2- Mie è una prefettura situata nelle regioni di Chubu e Kinki in Giappone.
3- In Giappone, un evento solitamente si riferisce a un concerto dove si esibiscono più di due artisti. One-man è usato per i concerti dove si esibisce un singolo artista (l’appellativo one-man è anche usato per i concerti di due artisti scene di uguale lunghezza).

Credits to Milk Choudai
 
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